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Conti deposito per minorenni

Investire sul futuro di un figlio significa anche cominciare, al più presto, a risparmiare per suo conto; in questo senso, intestargli un conto deposito è un buon inizio. Chiariamo prima di tutto che non è possibile intestare il classico conto deposito a un minorenne; esistono però delle alternative con caratteristiche simili da poter valutare: stiamo parlando del conto per minorenni e bambini.

Vantaggi dei depositi intestati direttamente ai minorenni

Conti deposito per minorenniLa scelta di aprire un conto bancario per minorenni nasce dalla necessità, comune a molte famiglie, di tenere separati i patrimoni al fine di evitare possibili promiscuità o sovrapposizioni. In questo modo, il denaro del figlio è tutelato, qualsiasi cosa accada ai genitori, es. pignoramenti, fallimenti, frodi.

Prevedendo versamenti periodici, nel corso degli anni il gruzzoletto aumenterà gradualmente e il bambino potrà ritrovarsi – al compimento dei 18 anni – una somma di denaro con cui pagarsi gli studi, acquistare un’auto oppure avviare una sua attività.

Ogni genitore valuterà i propri obiettivi per scegliere il miglior deposito per suo figlio minorenne: ci sono prodotti che insegnano a risparmiare, prodotti che aiutano ad imparare a gestire i propri quattrini e, infine, prodotti spiccatamente finanziari che, tendenzialmente, non consentono prelievi ma mirano ad accrescere le somme nel tempo.

Che alternative di deposito esistono per i minorenni?

I conti deposito classici con o senza vincolo sono, in realtà, prodotti finanziari riservati ai soli maggiorenni, come lo sono la maggior parte dei prodotti bancari.

Ci sono, tuttavia, delle alternative molto valide disponibili per i minori, tutte con finalità di risparmio e deposito di somme di denaro.

Ad un minorenne, infatti, si possono intestare 3 categorie di prodotti:

  • libretti di risparmio, postali o bancari;
  • semplici conti ad operatività ridotta, ma solo dai 12 anni in avanti;
  • buoni fruttiferi postali.

E’ possibile cointestare un rapporto ad un minore e ai genitori?

La legge vieta la sottoscrizione di un conto cointestato a un minore e a uno o entrambi i genitori, almeno fino al compimento dei 18 anni.

Questo divieto esiste per questioni di protezione e tutela dei diritti del bambino: la duplice veste di titolare del rapporto e di genitore genera, per la legge, un conflitto di interesse che non favorisce il minore.

Quali sono i limiti di legge vigenti per un conto intestato solo a un minorenne?

In base alle normative attualmente vigenti, ai giovani non è consentito stipulare accordi o gestire in modo indipendente i propri beni e ricchezze. Di conseguenza, spetta ai genitori assumersi tale responsabilità.

In tal modo, è compito loro – o di chiunque abbia l’autorità legale o genitoriale sul minore – richiedere l’apertura di un conto bancario intestato al giovane. La procedura prevede la firma di uno dei genitori che attesti di essere il rappresentante legale del minore.

Il titolare del conto, in ogni caso, sarà il minorenne.

Generalmente, non esistono limiti ai versamenti sul conto del minorenne, ma c’è una prescrizione vincolante per quanto riguarda i prelievi dal conto.

Per il codice civile, infatti, fino al compimento della maggiore età o fino all’emancipazione del ragazzo, le operazioni che diminuiscono il valore del patrimonio del bambino vanno compiute dai genitori su autorizzazione esplicita di un giudice tutelare.

Questo significa che per prelevare somme di denaro rilevanti sarà necessario interpellare un giudice tutelare. È vero, però, che alcuni istituti autorizzano comunque degli occasionali prelievi entro alcuni limiti, con firma di entrambi i genitori fino ai 12 anni del ragazzo.

Compiuti i 12 anni, invece, basterà la sua autorizzazione ma gli importi prelevabili saranno sempre limitati.

Opzione n.1: libretti di risparmio per figli minorenni

Si tratta della soluzione più semplice: sono conti di deposito destinati ai minori e garantiscono anche piccoli rendimenti. Consentono di depositare e anche di prelevare piccole somme e hanno la funzione principale di trasmettere l’importanza del risparmio.

In generale si può dire che sono prodotti a breve termine, in alcuni casi hanno rendimenti interessanti che però sono garantiti solo su piccoli importi.

I libretti di risparmio sono prodotti bancari ma esiste anche una alternativa sostanzialmente identica promossa dalle Poste.

Per legge sui libretti di risparmio non è dovuta imposta di bollo se la somma depositata non eccede i 5.000€, altrimenti il costo è di 34,20€; importante aggiungere a questo proposito che ci sono banche che si accollano il pagamento dell’imposta se e quando dovuta.

  • I libretti di risparmio sono depositi e in alcuni casi sono remunerativi:
    ci sono, ad esempio, rendimenti dell’1,10% fino alla somma di 1.200 € e dello 0,10% sulle somme eccedenti;
  • in altri casi il tasso previsto è dello 0,20% e vale fino al compimento del 13° anno.

I rendimenti offerti sono al lordo dell’imposta dovuta che è del 26% sui rendimenti. La maggior parte dei libretti sul mercato non ha spese di apertura, nè di chiusura, nè di gestione.

Alcune banche, inoltre, offrono ai ragazzi la possibilità di partecipare a dei concorsi a premi: gli importi depositati sui libretti di risparmio concorrono ad aumentare il proprio saldo punti per aggiudicarsi giochi e attrezzature sportive.

Opzione n.2: conti correnti per minori di 12 anni almeno

E’ decisamente ampia anche l’offerta di conti con operatività semplice, ovvero conti bancari che consentono depositi e prelievi, anche con una carta di debito o con una carta prepagata.

Sono conti destinati a ragazzi che abbiano almeno 12 anni e, generalmente, sono senza costi di apertura né canone annuo. Su tali conti si può accreditare direttamente la paghetta settimanale, permettendo ai ragazzi di iniziare a gestire il proprio denaro in autonomia, lasciando sempre ai genitori la possibilità di controllare saldo e movimenti, anche on line.

Anche in questo caso ci sono banche che offrono rendimenti sulle somme depositate, si tratta di tassi garantiti, di solito, fino ad una capienza massima di 5.000€, ma questo importo varia da istituto ad istituto. Anche per questi prodotti sono dovute l’imposta di bollo sulle giacenze medie oltre i 5.000€ e la ritenuta fiscale del 26% sui rendimenti.

Opzione n.3: buoni fruttiferi postali per minorenni

Un primo passo per iniziare ad investire e proteggere il capitale per i figli minorenni è quello dei Buoni Fruttiferi Postali. Sono pensati appositamente per essere intestati a ragazzi fino ai 16 anni e mezzo e sono liquidabili solo al compimento dei 18 anni.

Si tratta di una condizione tassativa: nel caso in cui i genitori abbiano necessità di ritirare le somme prima di quel momento, pur se di comune accordo, dovranno interpellare un giudice tutelare per ricevere l’autorizzazione.

I rendimenti che i Buoni Postali offrivano nel anni ’80 e ’90 non sono più replicabili oggi, ma questi prodotti garantiscono comunque la restituzione del 100% del capitale investito con una maggiorazione.

I rendimenti che maturano sulle somme variano molto in base al tipo di emissione e alla data di rimborso.

Chi intende avvicinarsi a questa tipologia di prodotto dovrebbe leggere con attenzione le condizioni di ogni emissione per scegliere il migliore disponibile. Qualche tempo fa gli interessi promessi erano davvero minimi mentre oggi, complici aspettative rialziste sui tassi, sono più interessanti.

Si tenga presente, inoltre, che buoni fruttiferi postali non sono soggetti a nessuna commissione, né di gestione né di negoziazione.
Sono però soggetti ad una imposta di bollo che è pari allo 0,1% del capitale investito, con un importo minimo di 34,2€; ultima informazione: la ritenuta fiscale su questi Buoni è come quella dei Titoli dei Stato, pari al 12,5%.

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Ultimo aggiornamento: 25/11/2024